La tradizione di donare uova dipinte, intagliate, cesellate, di cioccolato, di ceramica, di porcellana o di carta durante il periodo pasquale ha origine antichissime.
In tutte le epoche ed in tutte le civiltà, l’uovo ha assunto importanti significati. La sua forma, la sua perfezione, ma soprattutto la sua natura “generatrice” lo hanno infatti reso simbolo di vita, di rinascita, di fertilità.
I Greci , i Cinesi e i Persiani se lo scambiavano infatti per le feste di Primavera, stagione in cui la Natura “rinasce” dopo il gelido Inverno. Per lo stesso motivo, gli Egizi lo regalavano in occasione dell’equinozio primaverile, che segnava per loro l’inizio di un nuovo anno.
Con l’avvento e la diffusione del Cristianesimo l’uovo è divenuto simbolo della Resurrezione di Cristo, e quindi della festività della Pasqua.
Regalare un uovo decorato significa perciò augurare prosperità, benessere, fortuna e felicità.
Già nel tredicesimo secolo, il Re di Inghilterra Edoardo I commissionò 450 uova ricoperte d’oro per regalarle in occasione della Pasqua. Ma i più grandi estimatori delle uova pasquali decorate furono gli Zar di Russia, che tra il ‘700 e gli inizi del ‘900 commissionarono centinaia di uova preziosissime, tra le quali spiccano quelle dell’orafo Peter Carl Fabergè.
Le uova di ceramica de La Vecchia Faenza – Laura Silvagni, sono realizzate per rendere omaggio a questa antica tradizione. Anticamente come oggi, sono il risultato di un sapiente lavoro artigianale, ed allora come oggi portano con se l’auspicio di un prospero e lieto avvenire.