La primavera porta una prestigiosa novità per gli appassionati della nostre ceramiche tradizionali: arrivano i Piatti Storici delle botteghe Laura Silvani – La Vecchia Faenza!
Si tratta di grandi piatti ornamentali finemente decorati, realizzati nel corso degli oltre 50 anni di storia della nostra bottega. Il primo esemplare – già inserito nel nostro shop online – è stato dipinto nel 2000 da Giovanni Pretolani, storico maestro di Laura Silvagni.
A marzo si inizia a respirare aria di primavera: tempo di passeggiate fuori porta, gite e brevi vacanze nei weekend, alla scoperta di città d’arte e altri tesori della nostra bella Italia.
Faenza ben si presta a una visita in giornata, per un caffè in Piazza del Popolo e un tour nel museo di ceramica più importante al mondo, il MIC, dove fino al 14 maggio è allestita la mostra “Galileo Chini. Ceramiche tra Liberty e Déco”, o alla scoperta del Neoclassico italiano a Palazzo Milzetti.
Tra una visita e l’altra, merita fare tappa nella nostra bottega storica di via Sant’Ippolito 23/A, dove c’è un’ampia esposizione della nostra produzione ceramica ispirata agli stili decorativi faentini che nei vari secoli hanno fatto la storia della maiolica, ma anche ceramiche nuove in tema col periodo stagionale, come queste belle Uova di Pasqua.
Inoltre potrete osservare le ceramiste al lavoro nel laboratorio: decoriamo la ceramica secondo l’antica tecnica maiolicare faentina, proprio come si faceva nelle botteghe rinascimentali!
Il 4 febbraio si celebra a Forlì (FC) la più antica festa cittadina in onore della Madonna del Fuoco, patrona della città.
Le origini della devozione alla Madonna del Fuoco
La devozione alla Madonna del Fuoco nasce la notte di mercoledì 4 febbraio 1428. L’immagine della Madonna era esposta in una scuola di Forlì, situata in via Leone Cobelli, all’interno della quale, durante l’inverno, veniva acceso un focolare per scaldare gli alunni. La sera del 4 febbraio 1428 da questo focolare si sviluppò un incendio che distrusse completamente la scuola; le fiamme continuarono ad ardere per alcuni giorni, fu quindi con un certo stupore che tra le macerie venne rinvenuta l’immagine della Madonna intatta.
Oggi al posto della scuola andata in fiamme sorge la chiesa del Miracolo della Madonna del Fuoco, protettrice della città di Forlì.
Ogni anno a Forlì, in memoria dell’evento miracoloso, nella notte tra il 4 e il 5 febbraio vengono esposti alle finestre dei lumini rossi, che ardono per tutta la notte.
Dalla più antica xilografia d’Italia alle nostre maioliche
L’immagine della Madonna del Fuoco misura 49 x 40 cm ed è realizzata su carta comune, incollata e inchiodata su una tavoletta di legno. Viene ritenuta la più antica xilografia su carta custodita in Italia.
La Vecchia Faenza realizza ceramiche raffiguranti la Madonna del Fuoco a rilievo, sono dipinte a mano nelle nostre nostre botteghe e possono essere affisse o inserite in nicchie anche all’esterno.
Sant’Antonio Abate è considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati: nato a Qumans (Egitto) nel 251, visse oltre cento anni, fino al 17 gennaio 356; viene ricordato dalla Chiesa cattolica e da quella luterana il 17 gennaio. Da non confondere con Sant’Antonio di Padova, frate francescano di origine portoghese che visse a cavallo del XIII secolo e che viene celebrato il 13 giugno.
Sant’Antonio Abate è patrono dei macellai e dei salumai, dei contadini e degli allevatori; è inoltre protettore degli animali e dei lavoratori col fuoco, dunque dei fornai, dei vigili del fuoco e anche dei ceramisti. Considerato un potente taumaturgo e guaritore, viene invocato contro l’herpes zoster, comunemente conosciuta come fuoco di Sant’Antonio.
Il culto di Sant’Antonio è molto radicato in Italia e la Romagna non fa eccezione: in occasione della festa di Sant’Antonio è tradizione benedire gli animali, le stalle e i forni, affidandoli al santo.
Lunette, targhe e formelle di Sant’Antonio Abate
In campagna, nei caseggiati e all’esterno di stalle e infrastrutture agricole, si trovano spesso targhe, lunette o formelle in ceramica raffiguranti Sant’Antonio Abate, affisse a protezione del focolare domestico, degli animali e del lavoro nei campi.
Da sempre La Vecchia Faenza realizza formelle e targhe in ceramica con la figura di Sant’Antonio Abate rappresentato secondo l’iconografia tradizionale. Tra gli elementi identificativi l’abito monacale, il bastone a forma di tau (croce a T) con la campanella appesa, il fuoco, la presenza del maialino e di altri animali di allevamento e domestici, il libro delle Sacre Scritture in mano e aperto.
Le ceramiche con Sant’Antonio sono pronte e adatte per l’affissione anche in esterni, in quanto sono resistenti al sole e alle intemperie.
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