Le vacanze di Natale sono un’occasione per vivere il centro di Faenza in un’atmosfera intima e ricca di piccole e grandi iniziative. Anche noi vogliamo partecipare al clima di festa con le nostre ceramiche artistiche natalizie: per questo resteremo aperti da Natale all’Epifania nel consueto orario d’apertura.
A cinque minuti a piedi da Piazza delle Erbe (ora Piazza della Libertà), vicino al Museo Carlo Zauli, c’è La Vecchia Faenza: fermatevi per visitare senza impegno la nostra grande esposizione di ceramiche tradizionali faentine, potrete assistere al lavoro delle artigiane ceramiste nel laboratorio interno.
Durante una passeggiata in Piazza del Popolo, fate un salto in Corso Garibaldi per visitare le ceramiche Laura Silvagni: una collezione di ceramiche artistiche finemente decorate, fedeli testimoni della tradizione che ha reso Faenza celebre nel mondo.
I Giardini di Natale
Il Giardino del Principe è il tema della IV edizione dei Giardini di Natale di Faenza, dedicata ai Manfredi, Signori di Faenza, nell’occasione del 700° anniversario della dinastia. Saranno una cinquantina le installazioni floreali disseminate per il centro cittadino. Potrete partecipare votando il vostro giardino preferito.
La Nott de Biso’
La tradizionale Nott de Biso’ quest’anno raddoppia: si terrà infatti nelle serate del 4 e del 5 gennaio in Piazza del Popolo. Come sempre, le serate saranno animate dagli stand e dalle iniziative curate dai rioni di Faenza. Alla mezzanotte del 5 gennaio il Niballo, il maestoso fantoccio raffigurante Annibale e portato in piazza dal rione vincitore del Palio 2013, viene bruciato in un gesto scaramantico e benaugurante. Per tutta la serata sarà possibile assaggiare il biso’ (vin brulè) nelle tipiche tazze in ceramica (i “gotti”) decorate ogni anno con uno stile diverso.
La mostra Arturo Martini. Armonie. Figure tra mito e realtà
Prosegue al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza l’esposizione “Arturo Martini. Armonie. Figure tra mito e realtà”, dedicata al più importante scultore italiano della prima metà del XX secolo
Una cinquantina di opere, dagli inizi più scolastici alla produzione finale più sperimentale, creano un percorso che tocca tutti i linguaggi utilizzati da Marini (ceramica, bronzo, legno, marmo, pietra, gesso). I temi principali sono la figura femminile tra mito e realtà, e la ricerca della forma che ha caratterizzato gli ultimi anni dell’artista trevigiano, scomparso nel 1947.
Per ulteriori informazioni visitare il sito del MIC.